Un regime
nutrizionale personalizzato si rivela fondamentale per chi pratica attività
sportiva innanzitutto per ottimizzare il rendimento fisico e sportivo al fine
di mantenere una buona condizione fisica ed elevate prestazioni costanti nel
tempo.
Ecco alcuni suggerimenti che consigliamo vivamente di
seguire a chi pratica dell'attività fisica.
Chi pratica attività sportiva allenandosi 1 - 2 ore al giorno, dovrà
incrementare l’apporto energetico proporzionalmente all'intensità
dell'allenamento . Nell'atleta è fondamentale il ritmo di assunzione del cibo
(pasti principali e spuntini), ritmo giornaliero che deve essere personalizzato
e attentamente calibrato a seconda degli orari degli allenamenti e delle gare
in cui è impegnato.
Nelle discipline di
lunga durata (superiore ai 60 minuti) più che in ogni altro sport la
preparazione nutrizionale è fondamentale: il pasto pre-gara deve essere
leggero, facilmente digeribile, non molto abbondante, povero di fibra
alimentare grezza insolubile e deve essere consumato almeno 3 ore prima della
gara.
Per ovviare al
possibile rischio di IPOGLICEMIA e aumento della glicogenolisi a livello
muscolare nei primi 30-60 minuti pre gara, è consigliabile fornire agli atleti
una razione d’attesa , idrica e glucidica"
Gli atleti
dovrebbero avvicinarsi alle gare consumando 300 – 500 ml di acqua associata ad
un pasto o solo acqua ed elettroliti nelle 3 - 4 ore prima della gare. Tale
apporto andrebbe replicato ad un’ora dall’inizio dello sforzo fisico.
In seguito, durante
lo sforzo una miscela di acqua, carboidrati, sodio, potassio, magnesio e calcio
è la scelta migliore. L’assunzione deve essere fatta a piccoli sorsi da
effettuare ogni 15 – 20 minuti.
Una perdita di
acqua pari all’1% del peso corporeo è in grado di determinare un calo della
prestazione fisica di circa il 5%, mentre una perdita del 5%di acqua comporta
una riduzione del 30% della prestazione sportiva, con perdite idriche maggiori
si va incontro a condizioni particolarmente rischiose per la salute
Al
termine di una qualunque attività sportiva, tanto più se di buon livello e se
protratta nel tempo, la maggior preoccupazione in senso nutrizionale deve
essere quella di reintegrare, nel più breve tempo possibile, tanto le perdite
idriche e saline prodotte dalla sudorazione, quanto le scorte di zuccheri
(glicogeno muscolare ed epatico) consumate per sostenere l’impegno energetico
dei muscoli.
Coyle indica in
circa 50-100 grammi la quantità di carboidrati da somministrare entro i 30
minuti immediatamente successivi alla fine dell'esercizio muscolare, con
ulteriori apporti glucidici ogni due ore, tali da garantire una introduzione
totale di 500-600 grammi nell'arco delle venti ore successive.
In casi rari
assumere quantità esagerate di acqua durante la prestazione sportiva può
portare ad iponatriemia. Nonostante l'introito idrico giornaliero sia
estremamente variabile, la concentrazione sierica del sodio oscilla in un range
molto ristretto (135-145 mmol/L), grazie alla straordinaria capacità del rene
di diluire o concentrare le urine.
Si parla di
iponatriemia propriamente detta quando la concentrazione sierica di sodio
scende al di sotto del valore di 135mmol/L.
Il riscontro di
iponatriemia può anche accompagnare malattie dismetaboliche (diabete, coma
iperglicemico , ecc.). Le manifestazioni cliniche sono aspecifiche, si possono
presentare come malessere generalizzato, che può associarsi a cefalea, si
possono avere convulsioni e coma.
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